La Filiera della Lana

La filiera della lana costituisce un sistema produttivo complesso che si articola in diverse fasi, dalle attività primarie di allevamento e tosatura fino alla manifattura e al fine vita del prodotto. Tale catena di valore, se adeguatamente strutturata, presenta caratteristiche riconducibili a un modello di economia circolare, pur evidenziando criticità strutturali e operative.

La Filiera dell'Osservatorio FiLA

La filiera della lana costituisce un sistema produttivo complesso che si articola in diverse fasi, dalle attività primarie di allevamento e tosatura fino alla manifattura e al fine vita del prodotto. Tale catena di valore, se adeguatamente strutturata, presenta caratteristiche riconducibili a un modello di economia circolare, pur evidenziando criticità strutturali e operative.

La tosatura

La tosatura rappresenta la fase iniziale, necessaria per il benessere degli ovini. Essa, tuttavia, implica costi non trascurabili e la necessità di manodopera specializzata, difficilmente reperibile. Inoltre, la lana grezza, in assenza di una filiera dedicata, viene classificata come rifiuto speciale, con conseguenti oneri di smaltimento.

La raccolta

La raccolta e la successiva cernita consentono di determinare il valore effettivo del prodotto, ma richiedono un investimento in termini di tempo e competenze; il processo, se condotto manualmente, è laborioso e soggetto a errori di classificazione.

Il lavaggio e la cardatura

Il lavaggio e la cardatura hanno l’obiettivo di rimuovere impurità e preparare le fibre alla successiva lavorazione. Tali operazioni, pur migliorando la qualità del prodotto, comportano un significativo impatto ambientale, dovuto all’elevato consumo idrico ed energetico e all’impiego di sostanze chimiche, con il conseguente problema dello smaltimento delle acque reflue.

Pettinatura, follatura e filatura

Le fasi di pettinatura, follatura e filatura permettono la trasformazione della fibra in filati di diversa qualità e destinazione, ma implicano costi di produzione elevati, soprattutto nei contesti artigianali, e risultano esposte alla competizione con produzioni a basso costo provenienti dall’estero.

Tessitura e tintura

La tessitura e tintura, se da un lato conferiscono valore estetico e diversificazione commerciale, dall’altro intensificano i processi meccanizzati e il ricorso a sostanze chimiche, incrementando l’impatto ambientale e il rischio di indebolimento della fibra.

Manifattura e Marketing

Nella fase di manifattura e marketing, i prodotti derivati dalla lana assumono un elevato valore aggiunto, sia sotto il profilo estetico e funzionale, sia per il loro potenziale posizionamento nei mercati etici e sostenibili. Tuttavia, la mancanza di filiere strutturate per il recupero dei prodotti post-consumo e la difficoltà di separazione dei materiali compositi limitano le possibilità di riciclo e riuso. Inoltre, le piccole realtà produttive soffrono di costi elevati e della marginalizzazione rispetto ai grandi operatori.

La prospettiva circolare si consolida attraverso la rigenerazione della lana, la sua compostabilità (se pura) e l’adozione di modelli organizzativi cooperativi che rafforzino le capacità degli allevatori e delle comunità locali. Tecnologie avanzate, come la cernita automatizzata basata su spettroscopia, e la localizzazione di centri di raccolta mediante database zootecnici, possono contribuire a superare le criticità di scala e a rafforzare la competitività della filiera.

La filiera della lana, pur gravata da limiti legati a costi, impatti ambientali e frammentazione organizzativa, si configura come un settore ad alto potenziale di innovazione e di sostenibilità. La sua valorizzazione richiede un approccio integrato, capace di coniugare tradizione artigianale, ricerca scientifica e nuove forme di cooperazione territoriale, trasformando un materiale spesso marginalizzato in una risorsa strategica per l’economia circolare.

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